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Allergie della pelle - Intolleranze alimentari

Il termine allergia deriva da allos (che vuol dire vario, svariato, diverso). Appunto come vari sono gli allergeni in campo che scatenano le crisi allergiche.

Eccezion fatta per lo shock anafilattico, che può essere di estrema gravità, il contatto con l’allergene a cui il soggetto è intollerante scatena la crisi allergica.

L’allergia può essere distrettuale, zonale o in varie parti del corpo.
L’allergene in campo che scatena la situazione allergica può essere uno soltanto o più di uno, e comunque i più impensabili.

L’organo di shock può essere la pelle, per cui la crisi allergica rimane nell’ambito cutaneo e si scatena una dermatite allergica con forte prurito e spesso presenza di bolle cutanee o in altri casi di orticaria.

Talvolta l’organo di shock può essere l’apparato digerente, per cui la crisi allergica si può scatenare per intolleranza alimentare ad un determinato cibo o alle fragole. Quest’ultimo tipo di allergia è molto frequente.

Oggi sono in continuo aumento gli additivi chimici nei cibi, i conservanti e i coloranti. Queste sostanze sono diverse migliaia e sono entrate in maniera sempre più invasiva nel mondo dell’alimentazione. Tutte queste sostanze aggiunte nella stragrande maggioranza dei cibi acquistati dai consumatori possono dare sempre più frequentemente crisi allergiche a anche gravi fenomeni di intolleranze e di tossicosi.

Quando l’organo di shock è il sangue si possono avere casi come il favismo, l’allergia alle fave fresche.
Raramente l’organo di shock può essere il cuore e la crisi, in questi casi, quasi sempre non risparmia la vita del paziente.

Non sempre in passato il soggetto è stato sensibile agli stessi allergeni o ad alcuni antibiotici, ma per sensibilizzazione verso un determinato allergene lo può diventare nel tempo, come possono verificarsi dei casi nei quali l’allergia, dopo anni, può anche non più manifestarsi.

Il periodo del giorno in cui per lo più si manifestano le crisi allergiche è spesso nelle ore serali e nella notte, quando nell’organismo umano prevale un vagotonismo, legato alla prevalenza del nervo vago nell’organismo del malcapitato.

A proposito della terapia delle allergie, si è passati (in un tempo recente) dalla desensibilizzazione specifica del passato, in cui era indispensabile conoscere il tipo di allergene a cui il soggetto presentava idiosincrasia, e quindi ipersensibilità, alle cure aspecifiche, per cui qualunque tipo di allergene con i preparati a base di dietilaminoetanolo e dietilendiamina e alcuni preparati a base di calcio si riesce a curare il paziente senza più neanche conoscere, come avveniva un tempo, il nome dell’allergene responsabile della patologia allergica.

Con ciò vogliamo dire che l’indirizzo terapeutico attuale è stato cambiato e stravolto ed è straordinario come attestazione di un grande progresso metodico-scientifico.

Oggi i metodi di desensibilizzazione specifica (metodo di Praunitz e Kunstler) a piccole dosi subentranti iniettabili di estratti dell’allergene in causa non trovano più applicazione, anche perché spesso la presenza dell’allergene fuori dall’organismo (prima o dopo l’iniezione) poteva ugualmente scatenare lo schock anafilattico, che talvolta poteva rivelarsi mortale, come molti casi capitati e finiti in tribunale.

Le terapie aspecifiche a cui sicuramente bisogna affidarsi, sono state praticate per prime, e continuano ad essere praticate e prescritte dai medici specialisti del Centro Medico Eudermico Italiano, che dopo una lunga esperienza riesce a dare tranquillità e sicurezza ai pazienti esposti ai rischi delle malattie allergiche. Quindi nuove cure e nuovi orizzonti terapeutici si aprono per i pazienti che si rivolgono al CMEIT.





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